Anche se nessuna delle fonti alternative di energia che conosciamo oggi davvero alternativa al petrolio. Una delle difficolt di uscire dall'era dell'oro nero che farlo richiede un mutamento, per cos dire, culturale, nel profondo della nostra psicologia. In tema di energia, non esiste una bacchetta magica che sostituisca, d'un colpo, il petrolio. Quello s, l'oro nero, lo : un litro di benzina equivale a 9 chilowattora, facilmente usabili e trasportabili. In fondo, non c' neanche da stupirsene: per fare quel litro, la natura ha impiegato 25 tonnellate di antiche piante, lasciandole a cuocere lentamente per decine di milioni di anni. Ma un'eccezione, non esiste un'altra bacchetta magica in circolazione e neanche nell'orizzonte prevedibile (e, comunque, non prima che arrivi il picco del petrolio). Non gas e carbone, anch'essi esauribili e comunque emettitori di anidride carbonica (altro incrocio con l'effetto serra). Non nucleare, vento e sole, buoni solo per produrre elettricit, come, per lo meno fino a oggi, anche l'idrogeno. Per fare a meno del petrolio, oggi, bisogna accontentarsi di mettere faticosamente insieme tante piccole soluzioni parziali. E, allora, mentre aspettiamo l'alba dell'auto elettrica, come arriviamo domani in ufficio? Accettando la realt, dice Heinberg, e cominciando a ridurre subito il consumo di petrolio. Dopo il picco, calcolano gli esperti, la produzione non croller di colpo, ma scender di circa il 2 per cento l'anno. Pu sembrare poco, ma, considerato che il ritmo previsto della domanda del 2 per cento l'anno, questo significa un buco del 4 per cento: come se, d'improvviso, met dei pozzi sauditi venissero chiusi e il maggior produttore mondiale dimezzasse le sue esportazioni. L'effetto peggiore, tuttavia, sarebbe dato dalle convulsioni del mercato. Come l'effetto serra non comporta un graduale riscaldamento del pianeta, ma brusche oscillazioni di temperatura, cos il declino del petrolio non determinerebbe una ordinata riduzione delle forniture, ma bruschi sbalzi nella disponibilit, con violente oscillazioni, verso l'alto e verso il basso, dei prezzi. Nel caso dell'effetto serra, pi facile gestire la situazione e le aspettative della gente; meglio se mezza Londra finisce sotto l'acqua e ci resta, piuttosto che se sei mesi asciutta e sei mesi