Per risolvere il rebus, aveva scritto la corrispondente de pinione�sarebbe insomma necessario un intervento delle autorit politiche centrali della Confederazione che al momento non sembra ipotizzabile. La conclusione aggiunse il direttore, quando vide che lltro aveva finito di scorrere il messaggio che le possibili rivelazioni di Mauro Laghi sono a questo punto ancora pi necessarie di prima. Indispensabili. Ma non sappiamo nemmeno se in condizione di parlare, ammesso che voglia farlo esclam Luigi. Questo il punto. Quale carta possiamo giocare per avvicinarci alla soluzione? Rimasero entrambi in silenzio per alcuni istanti, passando mentalmente in rassegna le varie ipotesi di intervento. Luigi fu il primo a parlare. La sola possibilit che vedo, come giornale, mandare di nuovo Angelica a intervistare la moglie di Laghi, come si chiamaβ�Anais? S, certo. Io per avevo avuto unltra idea. Se Mauro Laghi a bala ha fatto davvero delle scoperte, possibile che le abbia trascritte in un diarioβ�Il direttore fiss perplesso il viso del suo collaboratore. E, se quel diario esiste, dove pu essere adesso? Anche ammesso che questo diario esista, azzard Luigi tu credi che la moglie sarebbe disposta aβ�S, lo credo lnterruppe il direttore. Se non completamente scema, avr capito che cosa andato a fare suo marito in quel dannato paese e quindi sa anche lei che quelle notizie prima diventano pubbliche, meglio anche per lei. Thelonius aveva fatto, senza saperlo, un rapido e delizioso viaggio nellntica Italia che resiste ancora, misteriosamente, a pochi chilometri dalle autostrade. Cambiando frequentemente di mezzo, aveva raggiunto Firenze scavalcando lppennino con la vecchia Porrettana e attraversando i suoi borghi nascosti tra i castagni. Aveva imboccato una strada consolare, lveva pi volte lasciata e ripresa, incrociando citt medievali e paesotti inciviliti tra ruderi, grandi pini, valli, frutteti, branchi di cavalli in libert. Ma lnico aspetto di quel paesaggio che aveva preso in considerazione era la differenza tra le superfici aperte dove non pu celarsi lnsidia, e superfici, al contrario, chiuse e quindi potenzialmente ostili. Nel caos della stazione di Roma Termini, si sent immediatamente a suo agio. Era un luogo che trasmetteva a Thelonius un senso di familiarit e di sicurezza. Come nel suk di una citt orientale, come nel sobborgo di una metropoli sudamericana, come lungo una strada dellndia percorsa da un flusso di perenne migrazione, una singola persona sembrava contare pochissimo e quindi diventare difficilmente riconoscibile. Il disordine, la miseria, la fretta, la variet degli stracci e dei colori, lnnipresenza del vizio, dellllegalit, dellmarginazione sembravano la miglior garanzia dellnonimato. Chi e perch, tra i mille dannati di quellnferno, avrebbe dovuto notare proprio Thelonius? Ma Thelonius non si lasciava influenzare nemmeno da queste considerazioni: senza ignorarle del tutto, non abbandonava certo la sua vigilanza. Il primo passo da compiere, appena sceso dal treno che lveva portato a Roma, era quello di aprire una cassetta del deposito bagagli. Poi, con un complicato sistema di chiavi e di cifre, sarebbe entrato in possesso, nella cassetta di un secondo deposito, di un aggiornamento della
